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Motori benzina o Diesel: quale inquina di meno?

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La storia dell’automobile è un susseguirsi di alti e bassi per i motori Diesel: di volta in volta disprezzati perché poco performanti, celebrati come più ecologicio scelti nei momenti di “austerity” grazie ai loro consumi più contenuti, non sempre hanno incontrato le preferenze del pubblico.

Negli ultimi anni il gradimento degli acquirenti è andato nuovamente nella direzione delgasolio, grazie anche all’esclusione di molte auto con questo tipo di alimentazione dalle limitazioni al traffico. Oggi, però, la situazione sembra pronta a ribaltarsi nuovamente, dato che il motore Diesel è tornato a essere considerato “più inquinante” di quello a benzina.
In realtà, ciò che fa la differenza tra gasolio e benzina in termini di inquinamento ambientaleè il tipo di emissioni. Se si prende in considerazione la sola CO2, il Diesel produce emissioni inferiori: circa il 10-15% in meno di un motore a benzina. Tuttavia, questo tipo di motore è anche noto per generare, rispetto agli altri propulsori, una maggiore quantità di ossidi di azoto (NOx) e soprattutto di polveri sottili, che possono essere fino a 1000 volte maggiori rispetto a quelle liberate nell’atmosfera da un motore a benzina.

Il crescente allarme nei confronti del potere inquinante dei motori Diesel dipende quindi, essenzialmente, dal maggior peso attribuito dai recenti studi scientifici al particolato fine nel processo di inquinamento dell’atmosfera (sia le polveri sottili, sia gli ossidi di azoto sono direttamente dannosi per la salute umana) e di riscaldamento globale.

Per questi motivi viene attualmente consigliata, oltre che imposta da diverse normative sul traffico, l’installazione di filtri antiparticolato: il più noto è il FAP, ideato già nel 2000 dal gruppo Peugeot Citröen. Questi filtri sono in grado di abbattere di 7 volte la massa (e di 10.000 volte il numero) delle particelle inquinanti emesse nell’atmosfera; la loro installazione permette quindi di limitare l’impatto inquinante dei motori Diesel rendendolo pari, se noninferiore, a quello dei motori a benzina. Nel calcolo va considerato, infatti, anche il miglior rendimento del Diesel, che può rendere i consumi di carburante anche del 40% inferiori rispetto a un motore a benzina, a parità di potenza.
La recente introduzione dei filtri e di altri sistemi per limitare l’inquinamento è, del resto, anche un incentivo a investire sulle motorizzazioni Diesel per le case automobilistiche, che hanno la possibilità di lanciare sul mercato nuovi modelli con un elevato “appeal” per il pubblico, assicurandosi un immediato rientro economico.

Le prospettive per il mercato dei motori Diesel sembrano dunque restare positive, malgrado il dibattito tra i sostenitori del gasolio e quelli della benzina sia ancora vivo.

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